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Emergenza Venezia, dagli chef toscani quasi 6500 euro

L’idea lanciata da Paolo Gori (Burde) e sostenuta da Eataly Firenze: il ricavato della vendita del baccalà destinato alla ristrutturazione dello studentato di S. Fosca

Come già accaduto per Amatrice e il terremoto, gli chef fiorentini e toscani non hanno fatto mancare il loro appoggio alla città di Venezia in difficoltà dopo gli allagamenti dello scorso novembre. L’iniziativa – lanciata da Paolo Gori, chef di Da Burde e già tra i più attivi nel dare vita all’Amatriciana Day quattro anni fa (poi evoluta nella Italian Chef Charity Night annuale, che anche stavolta ha coordinato gli aiuti insieme a Leonardo Romanelli – è stata sposata da ristoranti e partner importanti, in primis Eataly che l’ha estesa a tutti i suoi locali europei, e ha portato a raccogliere quasi 6500 euro.


La somma raccolta servirà a ristrutturare lo studentato di Santa Fosca, a Venezia, ed è stata già inviata al Centro di Pastorale Universitaria della città lagunare. “Vi siamo davvero grati – spiegano i destinatari della raccolta fondi – perché è stata un’esperienza spiazzante. Il 12 novembre i ‘Santafoschini’ (così si sono battezzati da ormai quasi 40 anni gli studenti universitari che abitano a Cannaregio 2372, tutti provenienti da altre città italiane o da altri Paesi del mondo) si sono trovati a vivere un’esperienza drammaticamente veneziana: quella di fare i conti con un’acqua arrabbiata, pericolosa, di fronte alla quale puoi lottare fino ad un certo punto, poi parte l’impotenza. Gli studenti, come tutti i veneziani, si sono rimboccati le maniche con determinazione e hanno provato a risistemare la città, ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il resto del mondo, nel caso specifico gli chef toscani, a darci una mano. L’acqua, voi fiorentini e noi veneziani la conosciamo bene, sia quando è calma, sia quando si adira, forse è per questo che ci siamo sentiti così vicini”.


Per oltre un mese, Paolo Gori e i suoi colleghi hanno messo in carta un piatto di baccalà mantecato: nel giro di poche ore, il suo gesto ha dato il calcio d’inizio a una mobilitazione più ampia che ha coinvolto chef e ristoranti da tutta la Toscana, poi – grazie a Eataly – l’intero continente. Il coinvolgimento degli chef è stato affidato al passaparola sui social, coordinato dai giornalisti Marco Gemelli (Il Forchettiere.it) e Leonardo Romanelli.