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UNA MANIFESTIAZIONE MERAVIGLIOSA COME LA REGIONE CHE LA OSPITA: VALLE D’AOSTA E VINS EXTREMES

Scrivo di vino perché amo sapere della storia che racchiude un calice di vino, e quando un calice contiene “il vero impegno” fatto di tanta fatica il gusto che si assapora bevendo un sorso diventa ancora più prezioso. Di recente in occasione di Mondial des Vins Extrèmes che si è tenuto nel stupendo cornice di Forte di Bard in Valle d’Aosta ho scoperto una viticoltura che fa da testimone tra la potenzialità della terra e dell’uomo che la lavora: LA VITICOLTURA EROICA

Il CERVIM, organismo internazionale, istituito dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta nel 1987 ed attualmente regolato dalla L.R n.17 del 11.08.2004, si propone di valorizzare e promuovere la viticoltura eroica e montana, caratterizzata da forti pendenze, piccole superfici, difficoltà di gestione, elevati costi di produzione ma anche da un inestimabile valore paesaggistico, socioculturale e di conservazione delle pendici dal rischio erosivo. Il Centro, che ha sede in Valle d’Aosta, opera dalla fine degli ’80 e ha obiettivo di salvaguardare, sostenere, valorizzare e promuovere la viticoltura estrema.

Il concorso enologico “MONDIAL DES VINS EXTREMES” organizzato dal CERVIM con il patrocinio dell’O.I.V (Organisation International de la Vigne et du Vin) è l’unico concorso enologico mondiale riservato ai vini prodotti in montagna o in ambienti caratterizzati da viticoltura estrema, chiamata anche viticoltura eroica. Il concorso seleziona i migliori vini con la finalità di promuovere e salvaguardare le produzioni di piccole aree vitivinicole che si caratterizzano per storia, tradizione e unicità; aree di grande valore ambientale e paesaggistico dove si coltivano soprattutto vitigni autoctoni. Durante l’anno i vini vincitori del concorso, sono oggetto di degustazioni e di relative presentazioni in diverse manifestazioni enologiche.

E’ la seconda pratica rurale riconosciuta dall’Unesco dopo la coltivazione dell’alberello pantesco “Muretti a secco” simbolo della viticoltura eroica Patrimonio dell’Umanità. Roberto Gaudio, presidente Cervim evidenzia “Il riconoscimento da parte dell’Unesco della pratica rurale dell’arte dei muretti a secco, che è stata iscritta nella lista degli elementi dichiarati patrimonio culturale immateriale dell’umanità, rappresenta una grande testimonianza per la viticoltura eroica nell’intera area del Mediterraneo e per i territori in forte tendenza, onorando e qualificando ulteriormente il lavoro dei vignaioli eroici. I muretti a secco sono identitaria del paesaggio della viticoltura eroica. E la non trasferibilità di questi paesaggi li caratterizza con valori culturali, identitaria e di attrattiva economica e turistica, in quanto custodi del territorio e del paesaggio. Indubbia e ormai riconosciuta, grazie anche al lavoro del Cervim portato avanti in questi anni, la grande valenza paesaggistica di questi ambienti. Grazie ai viticoltori eroici che, nei secoli, con fatica e perizia attraverso un lavoro encomiabile hanno saputo plasmare territori impervi e difficili, si è arrivati al riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità per questo paesaggio irripetibile.”

E anche edizione 2019 di Vin Extremes ha avuto un grande successo sia tra i partecipanti che dagli appassionati del pubblico i cosiddetti winelovers, il meglio dei vini d’alta quota, la kermesse delle viticoltura eroica, di montagna e delle piccole isole dove la viticoltura estrema è stata protagonista assoluta si è tenuta a Forte di Bard lo scorso 30 novembre e 1 dicembre. La manifestazione organizzata dall’Assessorato Tursimo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta e da Vival (Associazione Viticoltori Valle d’Aosta) e Cervim è giunta alla terza edizione, nella maestosa cornice di Forte di Bard erano in degustazione i vini eroici italiani ed esteri, una viticoltura praticata in contesti estremi, su terreni in forte pendenza, a quote elevate e in particolari condizioni climatiche. Con oltre 60 cantine erano presenti con i loro banchi di assaggio e quasi trecento vini in degustazione premiati al Mondial des Vins Extremes 2019. Tutti vini con peculiarità uniche che nascono un ambienti incontaminati e maggior parte sono provenienti da rari vitigni autoctoni. Alle due giorni di Vins Extremes banchi assaggio con oltre sessanta aziende vitivinicole italiane provenienti da Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Abruzzo, Marche, Basilicata, Molise, Lazio, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Campania, Sicilia e Sardegna) erano presenti, inoltre, aziende provenienti da Andorra e Palestina, l’Enoteca della Liguria e l’Associazione Ribolla di Oslavia. Durante la manifestazione i visitatori hanno avuto anche la possibilità di partecipare alla cerimonia di premiazione del 27°Mondial des Vins Extremes, ovviamente erano in degustazione anche tutti i vini vincitori. Vins Extremes è stato anche un momento di riflessione e di dibattito: tre tavole rotonde, con la partecipazione di esponenti nazionali e internazionali del mondo politico, vitivinicolo, universitario e della ricerca, insieme hanno affrontato le tematiche legate al territorio, al paesaggio e al turismo. Interessantissimo degustazioni guidate dei vini eroici, Franco di Piede, Autoctoni Estremi, Bollicine eroiche, tutti e tre gli eventi erano da prenotare e i posti sono stati esauriti in pochissimo tempo. Ed è stato distribuito “il manifesto della viticoltura eroica” che racconta e stabilisce le peculiarità della viticoltura eroica.

Il manifesto della viticoltura eroica recita: La viticoltura eroica è una straordinaria espressione della capacità dell’uomo di dare un futuro sostenibile a persone che operano in territori geografici peculiari e difficili.

I vigneti eroici rappresentano un monumento al lavoro dell’uomo e alla conservazione del territorio e devono essere tutelati anche per il loro interesse storico, culturale e soprattutto paesaggistico.

La viticoltura eroica svolge un ruolo fondamentale per la conservazione dell’ambiente in aree delicate e fragili, preservandolo dall’abbandono e dalle aggressioni del cambiamento climatico.

Le viti, coltivate in zone eroiche, crescono in ambienti vocati e sono conservatrici di biodiversità parietale, da esse si ottengono vini originali e di elevata qualità organolettica.

La coltivazione delle viti nelle aree eroiche è un’attività fondamentale per il mantenimento dell’agricoltura e della presenza dell’uomo in siti con difficoltà strutturali permanenti, oltre che per un corretto rapporto fra le diverse attività produttive a beneficio dell’economia circolare.

La viticoltura eroica con i suoi paesaggi unici rappresenta un valore aggiunto a vantaggio anche del turismo e delle attività ad esso collegate.

La viticoltura eroica deve trovare adeguati riconoscimenti nel quadro di una politica coerente e complessiva in favore dei suoi territori e del loro sviluppo sostenibile.

La produzione dei vini eroici è più onerosa che in altri ambienti. Sul mercato la loro origine deve essere chiaramente riconoscibile e valorizza attraverso l’utilizzo dell’apposito marchio “CERVIM- Viticoltura Eroica” così da garantire sia la giusta remunerazione al produttore sia la riconoscibilità al consumatore.

I territori interessati dalla viticoltura eroica dovranno avere gli adeguati riconoscimenti internazionali, UNESCO e FAO, oltre a quelli nazionali.

Al fine della tutela e promozione della viticoltura eroica l’Istituzione di riferimento a livello internazionale è CERVIM.

Valle d’Aosta con la tranquillità e bellezza dei suoi paesaggi, con l’ospitalità dei suoi abitanti e con incredibili sapori naturali della sua terra vi rimarrà a cuore. Dovete andarci se siete amanti della montagna perché tutte le più elevate cime d’Europa, ben oltre i quattromila, circoscrivono il quadrilatero che racchiude una delle più belle regioni delle Alpi: la Valle d’Aosta, Il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino, il Gran Paradiso, vasti ghiacciai, due grandi valichi storici, laghi, foreste, cascate, in breve una natura possente e varia, la storica città di Aosta e ancora, monumenti romani e medievali, castelli, pittoresche tradizioni e un’ottima enogastronomia offrono innumerevoli elementi di interesse. Le quattro DOP: la Fontina, il Fromadzo, il Jambon de Bosses e il Lardo di Arnad che si scioglie in bocca si fanno subito innamorare chi li assaggia. I vini ottenuti dai vitigni autoctoni come Mayolet, Petite Arvine, Fumin, Nus, Torrette, Cornalin vi fanno sognare. Valle d’Aosta mi è piaciuta tantissimo! So che tornerò al primo occasione, grazie amici Valdostani. Dimenticavo se ci andate comprate anche le TEGOLE! per info:http://www.cervim.org